Elementi vegetali e animali si rincorrono sulla tela come sospinti da una brezza leggera: sono le “nature vive” che compongono l’immaginario dei tre artisti presentati in mostra Massimo Barlettani, Enrica Bosisio e Isa Locatelli.
Diversi per formazione, linguaggio e tecnica i tre artisti focalizzano l’attenzione su un tema comune: la fragilità della natura. Non c’è la volontà dichiarata di portare l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente ma lo fanno implicitamente esaltando la bellezza di un fiore, la meraviglia di un battito d’ali di farfalla, la libertà di un volo d’uccello.
Massimo Barlettani, attraverso una particolare tecnica pittorica di velatura, frappone un filtro tra sé e la natura, come se guardasse un giardino, paradigma del mondo, da dietro un vetro appannato dal vapore su cui gocce di acqua sciogliendosi lasciano intravedere la realtà esterna. I suoi fiori, a volte così sgranati o ingranditi fino ad essere irriconoscibili, sono riportati sulla tela in apparente disordine, che poi è studiata casualità, e ci trasmettono messaggi contrastanti di forza e di fragilità, di eternità e di effimero, di gioia e di malinconia. Su tutto aleggia un alito di vento che muove fiori e foglie, solleva petali e trasporta profumi nell’aria.
Enrica Bosisio ha operato su opere di Massimo Barlettani con la sua tecnica fotografica e con un occhio attento a scrutare i soggetti floreali riprodotti sulla tela per scoprire dettagli che stravolgono la percezione del visibile e ci rimandano altre insospettabili visioni.
Isa Locatelli con un linguaggio astratto dà corpo a visioni di luoghi e memorie di vita in composizioni materiche che travalicano la realtà e diventano racconti intimi e paesaggi dell’anima vibranti di emozioni e sentimenti a volte contrastanti che l’artista fissa sulla tela quasi come espressioni liberatorie di un’incontenibile energia vitale. Ed ecco che dalla tela dipinta fuoriescono materiali come carte, ferri, sassi e reti a cercare uno spazio “altro” per completare un racconto visivo che non può essere racchiuso entro l’angusto perimetro della tela.