Il rapporto tra luce e spazio è il focus della mostra che presenta opere di pittura, scultura e installazioni site specific che si aprono alla tridimensionalità per sconfinare in nuovi territori della realtà e dell’arte. Dal 15 aprile al 31 maggio 2023. Espongono gli artisti: Fabio Adani, Rita Bagnoli, Raffaele Cioffi, Giovanni Lombardini, Alessandra Porfidia e Brunella Rossi.
Le “costruzioni scultoree” di Alessandra Porfidia (Roma, 1962) di piccole e medie dimensioni presentate in galleria costituiscono un compendio alla grande mostra installativa “Territori del sentire” allestita nei Giardini delle Serre - Villa Reale Monza (15 aprile/10 maggio) da Thuja Lab in coprogettazione con Meridiana-Generazione Senior. Diverse per dimensione ma affini per realizzazione, le sculture in ferro e in marmo proseguono la stessa ricerca sulla luce nell’alternanza di pieni e vuoti. Artista e docente responsabile della scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Alessandra Porfidia è stata la prima donna scultrice italiana ad avere la titolarità della cattedra di scultura all’Accademia di Brera nel 2006 e all’Accademia di Firenze nel 2010.
A fare da contraltare l'installazione site specific e alcune opere di Rita Bagnoli (Seregno, 1958)artista e docente di tecniche visive, nonchè allieva del maestro Nanni Valentini con il quale si diploma all’istituto d’arte di Monza e che la avvicina all’arte della ceramica e della scultura. Curiosa e instancabile sperimentatrice di materiali, non esita a mettersi in gioco con tecniche, supporti e materiali diversi come argilla, cartapesta, filati, legno, ferro, e materiali di riciclo per cercare sempre nuove suggestioni materiche espressioni del suo sentire intimo.
Brunella Rossi (Genova,1960) presenta opere materiche in cui la ricerca della luce è affidata a sabbie, terre e polvere di marmo che formano spaccature e cretti sulla tela con effetti tridimensionali in campiture cromatiche armoniche nella loro diversità tattile.
Una ricerca da sempre finalizzata alla “luce dipinta” è quella condotta da Giovanni Lombardini (Rimini, 1950). Sperimentatore instancabile di tecniche e materiali, l’artista arriva al punto di estrema sintesi affidando ai colori mordenti e alla superficie lucida il compito di esplicitare l’esito della sua ricerca con un linguaggio astratto che approda ad opere che superano il limite bidimensionale della pittura.
Di tutt’altro esito la ricerca condotta da Raffaele Cioffi (Desio,1971) che partendo sempre dal colore dipinto con la tradizionale tecnica di pittura ad olio arriva, nella serie “Soglie”, ad “intrappolare” sulla tela la luce che proviene da sagome sfumate di finestre e porte dischiuse su un altrove non realistico e indefinito. E’ come se la luce provenisse da un’altra dimensione e si inserisse nell’anima dell’artista e, di rimando, in quella dell’osservatore.
La dimensione spirituale è presente anche in Fabio Adani (Correggio, 1974) che tende alla rarefazione dell’immagine attraverso un uso calibrato della luce e una tecnica dell’acquarello non convenzionale. La sua pittura neo-metafisica non vuole descrivere ma evocare, non raccontare situazioni concrete ma piuttosto partire da esse per trascenderle fino ad alludere ad una realtà “altra”, che è anche un invito all’introspezione per fare emergere quella luce interiore che è metafora e necessità dell’esistenza umana.