NAC, nome d'arte di Nadiaanna Crosignani (Milano, 1960), si fa interprete delle inquietudini e dei sentimenti femminili svelando un vissuto a volte sensuale e solare e altre volte drammatico, ma sempre emotivamente coinvolgente per chi osserva le donne che ritrae.
Le sue donne comunicano con il corpo, con un atteggiamento, con una postura, mai con lo sguardo perchè non hanno occhi ma solo un tratto di pittura come una fessura al posto degli occhi. Nel loro caso non sono gli occhi lo specchio dell'anima, ma il corpo con le sue curve e i suoi spigoli, a raccontare la serenità o, al contrario, il conflitto interiore. La scelta di non raffigurare gli occhi è un tentativo di andare al di là del guardare con gli occhi, per vedere con i sensi i sentimenti le sensazioni che una donna o una situazione suggeriscono. Spesso vedere con gli occhi limita ad una visione parziale di ciò che si guarda. Eppure le donne di NAC guardano oltre l’orizzonte visivo, per percepire ciò che gli occhi non vedono. Interessante sono lo stile e la tecnica con cui viene risolta la figura: tratti accennati di segno minimalista che si avvale di campiture di colore a contrasto per definire il soggetto ritratto. L'artista lavora con colori acrilici su tele di medie e grandi dimensioni in cui spesso inserisce materiali come garze di metallo o microsfere per accentuare l'effetto di tridimensionalità e di impatto visivo.
Nata a Milano (1960) dove vive e lavora, ha conseguito il diploma presso il Liceo Artistico di Brera. Dopo anni passati nel mondo della pubblicità è tornata a far rivivere la sua parte creativa con esiti artistici molto interessanti e con un linguaggio innovativo nella figurazione contemporanea.