Raffaele Cioffi (Desio,1971) dopo il liceo completa la sua formazione curricolare all’Accademia di Brera a Milano con Luciano Fabro. L’incontro poi con artisti già affermati come Claudio Olivieri e Mario Raciti si rivelerà fondamentale poiché, se da una parte gli consente di studiare il metodo dei maestri, dall’altra gli accenderà il desiderio di percorrere altre strade.
Il punto di partenza è il colore dipinto, ma la ricerca e la sperimentazione lo conducono ad esiti personali in cui il colore diventa epifania di un pensiero che, per quanto l’artista cerchi di fissare sulla tela, sembra fuggire da essa. Questo appare evidente negli ultimi lavori della serie Soglie dove le pennellate mutevoli e vibranti di colore, in una palette in cui le tinte pastello non temono l’accostamento a tinte sature e al neon, non circoscrivono la visione ad una forma precisa ma aprono il pensiero per trasportarci in un luogo “altro”. E’ come se il colore diventasse medium per un pensiero più intimo: liberando il colore dall’obbligo di una mera rappresentazione del mondo fisico, l’artista ci apre la porta su un’altra dimensione, sicuramente più elevata e spirituale. A dimostrazione di tutte le teorie che affermano che la percezione del colore non riguarda solo la vista, ma è un’esperienza totalizzante, non solo fisica e sensoriale, e interessa anche la parte più spirituale dell’uomo. Anima compresa.